Trento, 19 marzo 2012

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Il libero Max Colaci con al collo la medaglia di
bronzo sorride assieme a Burgsthaler e Lanza
(foto cev.lu)
Il giorno dopo la conclusione della Final Four di 2012 CEV Volleyball Champions League in casa Trentino Volley c’è spazio per il riposo ma anche per l’analisi di quanto fatto a Lodz nel weekend appena andato in archivio. Radostin Stoytchev ha infatti disposto la ripresa del lavoro solo per il pomeriggio di martedì 20 marzo presso il PalaTrento; per la squadra gialloblù, rientrata già nella notte fra domenica e lunedì in città, quindi più di 36 ore per ricaricare le batterie sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale.
Portare a casa una medaglia bronzo è sempre un risultato importante, che conta e che comunque rimane nella storia di questa Società. Certo, poi, è inutile nasconderlo: ci aspettavamo un altro tipo di metallo ma non essendoci espressi ai nostri soliti livelli era difficile riuscire a vincere pure stavolta anche perché il valore delle avversarie era davvero altissimo – spiega il libero Massimo Colaci, fra i migliori dei suoi nella spedizione polacca - . Da questo punto di vista credo che sia stato importante ritrovare immediatamente il piglio giusto nella finale per il terzo posto con l’Izmir: quel 3-0 è stato un segnale importante, il ko con lo Zenit è alle spalle”.
La semifinale con il Kazan è stata una partita strana – riavvolge il nastro dei ricordi il pugliese - ; contrariamente a quanto accade di solito, siamo stati molto fallosi in tutti i fondamentali e non siamo riusciti a dare continuità al servizio, fattore su cui invece i russi si sono poggiati per vincere la gara. Credo sia capitato pochissime volte negli ultimi anni di non realizzare un solo ace in tutta la gara e di subirne invece così tanti; a maggior ragione mi fa pensare davvero che sia stata solo una giornata storta, senza nulla togliere al Kazan che poi si è confermato anche in finale. Ritengo che la rabbia per un risultato al di sotto delle aspettative in Champions possa fornirci ancora più stimoli in vista del finale di stagione in Serie A1 Sustenium: non dobbiamo dimenticarci che una battuta d’arresto può anche starci ma che restiamo sempre la squadra da battere. Ce lo siamo detti anche nello spogliatoio dell’Atlas Arena dopo la partita con l’Izmir: ora dobbiamo liberare la mente e cercare di difendere nel migliore dei modi lo scudetto vinto a Roma. Ci sarà da soffrire, perché Macerata e Cuneo sapranno renderci la vita durissima ma il 3-0 ci ha fornito tante indicazioni positive. A tal proposito sono convinto che la gara di giovedì sera al PalaTrento contro Belluno sia comunque un test importante, nonostante la classifica ci ponga al riparo da eventuali brutte sorprese. Vogliamo continuare a vincere e auspico che il pubblico risponda presente come nelle partite di cartello”.
Colaci è fra l’altro reduce da un momento di forma davvero significativo, evidenziato ancora di più da tantissimi recuperi difensivi che gli hanno consentito di ricevere applausi a scena aperta nelle ultime settimane: “Fisicamente mi sento davvero bene – conferma - ; in sala pesi stiamo lavorando con un buon metodo che mi permette di essere scattante e reattivo, qualità che un libero deve sempre avere. Sento la fiducia dell’ambiente e della squadra, così tutto viene più semplice; difendere poi è un’autentica passione ancora prima di un lavoro. Questo fondamentale è il sale della pallavolo ed è sicuramente il più spettacolare, quello che offre più carica alla squadra. Scendo in campo pensando sempre che una palla in più raccolta in seconda linea possa decidere il match”.


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